venerdì 8 giugno 2018

COSA FARNE DEI GIOCATTOLI?

Sapevate che uno dei giocattoli più antichi è lo yo-yo?

Download Yo-yo di legno fotografia stock. Immagine di verde, orlo - 16408912
Infatti, anche se lo consideriamo come un giocattolo recente, ha origini antichissime. I primi erano fatti di legno e risalgono almeno alla Cina di 2500 anni fa. Lo Yo-yo di legno, pietra o terracotta è stato utilizzato anche nell'Antica Grecia nel 500 a.C. (Enciclopedia Universo 1965).


Un giocattolo è il mezzo con cui un bambino o un ragazzo può divertirsi.
Secondo il sondaggio fatto da noi della 2°B dell'istituto Mestica di Macerata, un giocattolo può durare anche fino a 10 anni se, ovviamente, è di buona qualità e tenuto bene. 
Secondo alcune nostre ricerche eseguite su internet, i bambini si stufano dei propri giocattoli quando cominciano a relazionarsi con i loro coetanei. 
Quando i ragazzi crescono i giocattoli vengono, nella maggior parte dei casi, buttati nella spazzatura creando così una grande quantità di rifiuti inutili.
A seguito di una visita al centro di riuso di Macerata consigliamo di:
- regalare i giocattoli a dei vostri amici, parenti, disposti ancora ad utilizzarli;
- portare i giocattoli in un centro di riuso, dove altri bambini hanno la possibilità di prenderli e portarli a casa gratuitamente;
- creare voi stessi una bancarella del riuso dove potete esporre le vostre cose che non usate per regalarle ad altri.

Quindi abbiate cura dei vostri giochi perché, anche se non ve lo immaginate, possono essere regalati ad altri bambini che non hanno la possibilità di comprarne nuovi.

Questo articolo è stato realizzato da: Karen, Alessia, Irene, Riccardo, Gandhy, Nicola della classe 2°b della scuola media Enrico Mestica di Macerata



martedì 5 giugno 2018

Seconda vita


                                      ACCESSORI PER NEONATI
                                        centro del riuso Macerata

I principali accessori per neonati riguardano la fascia d’età tra i 0-36 mesi, circa. Consideriamo inoltre, che questa fascia d'età si differenzia ulteriormente tra i vari mesi:un bambino di un mese ha bisogni diversi da uno di tre mesi.
Gli accessori utilizzati sono molti: ciucci, biberon, culle, sonagli, seggiolini...
La durata media di questi oggetti è di qualche mese circa, a seconda del bambino.
Che fine fanno tutti questi oggetti quando al bambino non servono più?
Ovviamente tutti questi oggetti il bambino non ha il tempo di esplorarli, di giocarci e di affezionarsi a loro. I bambini, specialmente quelli più piccoli, hanno bisogno di tempo per riconoscere il loro gioco.
Gli altri accessori utili per aiutarlo a mangiare, lavarsi, muoversi hanno la stessa breve durata.
Per allungare la vita di tutti questi oggetti, si possono portare al centro di riuso ma anche semplicemente prestandoli ad amici o parenti dando a questi oggetti una seconda vita. 


venerdì 1 giugno 2018

l'alimentazione dei bambini: gli omogeneizzati

Il settore dell’infanzia è un settore molto produttivo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti alimentari. Infatti, quando i bambini compiono 4 mesi, arriva per le mamme il momento di svezzarli nutrendoli con dei cibi morbidi che possono essere omogeneizzati o frullati di frutta o carne. Questi prodotti sono contenuti in imballaggi monodose ovvero scatoline di cartone contenenti da 1 a 6 barattolini di vetro che sono però abbastanza costosi. Inoltre gli omogeneizzati contengono aromi che vengono aggiunti nelle farine per rendere il prodotto più appetibile, perciò non sono molto salutari e genuini per i bambini. Una soluzione a questo problema potrebbe essere il seguente: si potrebbero produrre omogeneizzati fatti in casa semplicemente frullando frutta, verdura o carne. Uno dei vantaggi degli omogeneizzati è quello di essere più morbidi dei frullati fatti in casa e quindi più adatti ai bambini più piccoli. Ci sono tuttavia, degli appositi elettrodomestici che frullano i vari prodotti fino ad ottenere la consistenza degli omogeneizzati che si trovano nei normali supermercati.  

il lavoro è stato realizzato da:
Cegna Livia
Bambozzi Noemi

Carcia Federica                                                             
Calcagni Carlo 
Simoncini Sofia                                                                                                         
                                                                                   
                                                                                                                                              
                                                                                          
                                                                                              
                                                                                   

giovedì 31 maggio 2018

Come riutilizzare i vecchi libri scolastici

I libri di scuola

Ogni persona durante i suoi anni di studio compra e utilizza moltissimi libri scolastici che però occupano spazio, pesano e al termine della scuola non vengono più usati e lasciati da parte o buttati. Quando poi vengono gettati via, devono essere smaltiti. Ma come ridurre la quantità di libri in circolazione e riutilizzarli al meglio e quanti libri scolastici vengono comprati da ogni studente nell’arco della vita?
All’inizio di qualsiasi nuova scuola, che sia secondaria di primo grado, liceo o università, si comprano in media 30 libri e all’inizio di ogni nuovo anno se ne comprano altri 6-10 libri. Alla scuola primaria ogni anno si spendono circa €200 e alle scuole medie e superiori circa €1000 l’anno. Inoltre ogni libro pesa mediamente un chilo e perciò gli studenti portano a scuola ogni giorno uno zaino che pesa più o meno 7-9 chili. Per ridurre la quantità di carta utilizzata per i libri, si potrebbero cancellare alcune informazioni inutili e superflue, perché in molte occasioni i libri comprati non vengono spiegati del tutto, lasciando argomenti da parte. Sarebbe bene riassumere ciò che non è importante così da dedicare più tempo a temi più interessanti o necessari.
Invece per diminuire il numero di libri in circolazione si possono passare libri in buona condizione ad amici e parenti più piccoli che hanno bisogno dello stesso volume. Si possono ridarli anche alla cartoleria dove sono stati comprati, o portarli al centro di riuso della propria città se è possibile.

 Fabiani Rebecca
Lanciani Alessia
Nardi Rebecca
Polci Caterina
Ricciardi Greta
Senigagliesi Alisia
2 A Scuola secondaria di primo grando Dante Alighieri

venerdì 25 maggio 2018

I BAMBINI E IL GIOCO

Giocare è molto importante. I giocattoli non sono l'unico mezzo che il bambino ha per giocare. Quello che serve a far crescere in modo sano il bambino, non è il giocattolo ma il gioco. Il bambino deve giocare molto e avere pochi giocattoli, e adatti alla sua età.

Il bambino non sa nulla della vita e impara principalmente attraverso il gioco. Prima di tutto impara a usare i cinque sensi: la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, il gusto. Impara a spostarsi in tutte le direzioni, usando mani, ginocchio.Ogni anno un bambino riceve dai propri parenti e amici molti regali di cui la maggior parte sono giocattoli, come per esempio a Natale, compleanno,Pasqua.....molti di questi regali verranno gettati nella spazzatura.

FINO A QUALE MOMENTO DELLA VITA UN BAMBINO GIOCA CON I PROPRI GIOCATTOLI?

Secondo alcune ricerche risulta che un bambino giochi con lo stesso giocattolo fino a che non avvenga lo sviluppo sociale,cioè quando un bambino comincia a relazionarsi con gli altri bambini, preferendo giocare con loro invece che con i suoi giocattoli.

CHE FINE FANNO I GIOCATTOLI NON PIU' UTILIZZATI?

A questo quesito esistono diverse risposte: Ci sono persone che preferiscono sbarazzarsene gettandoli semplicemente nella spazzatura;Altri preferiscono regalarli a persone da loro conosciute che hanno un figlio che ci giocherebbe volentieri; altri ancora  decidono di portarli al centro di riuso per far felice un' altro bambino.Negli ultimi decenni si stanno sviluppando sempre di più i giochi elettronici che vengono utilizzati  molto di più rispetto ai giochi da tavolo.Nella nostra classe composta da 23 alunni la maggior parte dei ragazzi ha conservato i propri giochi nelle loro case,mentre il resto li ha o buttati o regalati ad altre persone.

Questo articolo è stato realizzato da:
Diego
Eleonora
Giacomo
Elisa
Nicolas
Sofia

giovedì 24 maggio 2018

L'infanzia e i suoi giochi


I giochi non sono più quelli di una volta. Prendiamo in considerazione “Monopoly” e la sua evoluzione nel tempo. Negli anni ‘30 era un semplice insieme di pedine fatte in legno da giocare su una base di cartone, ideato per far si che i bambini sviluppassero un maggior senso economico. Nonostante ciò anche i classici hanno bisogno di evolversi, per contrastare la minaccia del mondo videoludico. Ora è semplicemente un mezzo di svago dove i bambini entrano a contatto con i mezzi attuali come le carte di credito.              
A contrasto fin dal ’45, con l’invenzione del primo videogioco, iniziò quella che oggi è la piaga per tutti i genitori, il mondo videoludico.
Ma la vera domanda è: meglio un videogame o un gioco da tavolo?                          
Al giorno d’oggi i ragazzi preferiscono senza dubbio l’elettronica, anche se diversamente da come la pensano i genitori anche questa ha dei vantaggi,   in un computer possiamo accedere a molte piattaforme online quasi tutte gratuite e se noi scarichiamo una o venti applicazioni lo spazio che occupano e l’impatto ambientale è sempre lo stesso. L’unico e grande svantaggio è per il cervello: creano un effetto di dipendenza psicologica.
I giochi da tavolo invece, permettono ai bambini di giocare in gruppo o singolarmente evitando di rimanere davanti a uno schermo nonostante smaltire un “Monopoly” è ben diverso da smaltire un videogioco.                 
Per questo oggi il dubbio più grande è se comprare un videogioco o un gioco da tavolo.

Questo giornale è stato scritto da: Antonio, Chiara, Eva, Fabrizio e Giorgia

Questo giornale è stato sponsorizzato da: 2°B Dante Alighieri, Piaggio News, Piaggio Aereospace.   
                                                                    

                  



martedì 2 maggio 2017

"Il centro del riuso per i bambini non è mai chiuso"


Quanto dura in media un indumento di un ragazzo di età compresa dai 9 ai 16 anni? Facendo un sondaggio nella classe 2°D della nostra scuola, abbiamo scoperto che un vestito dura circa due anni. Invece la durata delle scarpe varia da un mese a un anno. Un bambino  in media cresce nei primi sei mesi di vita di 2-2.5 cm mentre un ragazzo di 12\14 anni cresce di 12 cm all'anno (paolatiscornia.it)! Proprio per questo bisogna cercare di riutilizzare gli indumenti  dandoli magari a un amico, un parente oppure metterli nel bidone giallo della raccolta differenziata della Cosmari.
Infatti la nostra città dispone di diverse associazioni dedicate al riutilizzo di diversi materiali come appunto i vestiti. Tra queste organizzazioni  troviamo a Fontescodella il Centro del riuso. Inoltre nelle parrocchie si potranno portare diversi indumenti che poi saranno trasferiti al Centro Missionario dove si attiverà un nuovo servizio cui i soggetti bisognosi, segnalati dal centro d'ascolto Caritas potranno ricevere vestiario in maniera gratuita. 
Per fare tutto ciò c'è bisogno del prezioso aiuto dei volontari, per preparare e attrezzare gli spazi.
Mi raccomado !!! Riutilizzate i vestiti!!!!😄😄😄😄😄😄 

Cordiali saluti da:
Gaia
Sofia
Elisa
Irene 
Leonardo
Elia